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giovedì 17 maggio 2018

Review Party: "L'isola del faro" - Abby Geni


Eccomi qui di nuovo, a parlarvi di un libro che esce nelle librerie proprio oggi.
Si tratta di "L'isola del faro", un thiller di Abby Geni.
Qui sotto troverete la mia opinione, ma non dimenticate di passare a leggere le recensioni degli altri blog che partecipano al review party (qui sotto, trovate i loro nomi).

Editore Longanesi
Pagine 312
Prezzo Cartaceo 18,60 €
Prezzo Ebook 8,99 €
Prima Pubblicazione 2017
Genere Thriller

Attratta dal fascino della natura estrema delle isole Farallon, il remoto arcipelago al largo della costa californiana, Miranda decide di trascorrervi un anno intero per immortalare il paesaggio e gli animali che lo popolano. Miranda è infatti una fotografa naturalista che ama girare il mondo spinta anche da una costante inquietudine, originata da una ferita nel suo passato.
Quando sbarca su una delle isole, riceve un’accoglienza molto fredda da parte dei pochissimi abitanti, un gruppo di biologi impegnati nello studio della fauna locale. Circondati dalle forze che agiscono incontrastate su un luogo dimenticato dalla civiltà, i ricercatori sembrano quasi essersi adattati a quella vita, assorbendone la violenza e l’asprezza. Finché un giorno Miranda rimane vittima di una brutale aggressione da parte di uno dei ricercatori, che poco dopo verrà ritrovato morto. Apparentemente per un incidente.
Ancora sotto shock, Miranda si convince che l’isola, con la sua forza incontaminata, abbia fatto
giustizia, che l’abbia vendicata. Cercherà quindi di pacificarsi con il suo passato e con quello che ha subito. Ma quando il sangue tornerà a scorrere sulle Farallon, nessuno potrà più dirsi al di sopra di ogni sospetto.
L’isola del faro sovverte la tradizionale struttura del romanzo giallo – un ambiente isolato, un gruppo chiuso di personaggi ostili, una morte solo apparentemente accidentale – affrontando temi più vasti, come il mondo della natura, il dolore della perdita e la successiva rinascita. Un esordio che con il suo passo sicuro e le atmosfere sottilmente inquietanti ha incantato la critica americana.

Non perdetevi le recensioni degli altri blog! 


Isole Farallon, anche chiamate Isole dei morti, è qui che è ambientata la nostra storia.
Si trovano a cinquanta chilometri dalla California, ma non sono posti paradisiaci, soprattutto quando sono invasi dai gabbiani. Sono isolotti spogli, senza spiagge sabbiose, con rive piene di alghe.
Nell'aria, un odore spaventoso di muffa e guano.
Sbarcare lì non è semplice, come non lo è viverci.
Lì abitano, in un'unica casa, solo sei persone, sei biologi più Miranda, l'ultima arrivata, la nostra protagonista.
Miranda è una fotografa naturalista, viaggia in continuazione per via del suo lavoro e ovunque va, si lascia alle spalle delle lettere per la madre.

"Ci sono lettere per te in ogni stato che ho visitato. Ti scrivo da quasi vent'anni"

Appena arriva alle Isole Farallon, Miranda capisce conto quanto quel luogo è pericoloso, lì non è insolito farsi male, i sei abitanti sono infatti ricoperti di cicatrici.
Miranda dovrà ora vivere a stretto contatto con loro, con Galen, il più anziano del gruppo, con Forest, uno dei più giovani, poi ancora con Mick, Lucy, Andrew e Charlene, la tirocinante. Un gruppo di guardiani che assistono al mutare delle stagioni, degli animali, senza tuttavia interferire con essi.
Da non dimenticare il fantasma dell'isola!
Il tempo che Miranda trascorrerà in quella terra circondata dal mare non sarà tra i più lieti, anzi, possiamo dire che dovrà superare varie difficoltà, tra cui ... la morte.

"La morte è con noi sulle isole Farallon, più che mai."


"L'isola del faro" è un thriller, un thriller non particolarmente marcato e piuttosto banale (non solo ho individuato subito il colpevole ma sono riuscita anche a dedurre come erano andate le cose non appena ho letto del ritrovamento del corpo).
Il primo delitto avviene solo dopo un centinaio di pagine e diciamo che le indagini sono praticamente assenti.
La storia ruota intorno alla natura inclemente dell'isola, piuttosto che intorno agli eventi tragici.
Si può perfino affermare che al centro di tutto c'è l'isola, con le sue bellezze (poche) e la sua crudeltà.
Nel libro spicca questa natura brutale, selvaggia, una natura che uccide.
Niente scenari pittoreschi, solo posti cupi, sporchi, pericolosi.
L'isola, però, è anche un rifugio, un posto in cui Miranda ha bisogno di vivere per riconciliarsi con la sua vita, per andare avanti, lasciandosi il passato alle spalle.
Mi sono piaciute molto le parti in cui vengono spiegate alcune particolarità sugli animali che abitano l'isola e i mari lì intorno.
Con curiosità ho appreso varie nozioni sugli squali, le balene, gli elefanti marini. Con orrore ho letto di alcuni comportamenti terrificanti di questi e altri animali.
La narrazione non mi è piaciuta molto, è composta da una lunga serie di frasi corte, cortissime! Preferisco una scrittura più elaborata a questa piuttosto semplice.
Il libro in sé non mi ha fatto impazzire, ma devo ammettere che mi ha trasmesso delle sensazioni piuttosto forti come lo sdegno, la rabbia, la ripugnanza.
Nel testo ci sono anche alcune descrizioni che evocano immagini forti, insomma non è un testo per chi non sopporta certe scene cruente.
Tutto sommato a me però questo libro è piaciuto, non come thriller, ma come storia tetra, immersa in uno scenario naturale estremo.
Per questo assegno al libro:

- Trama: 3 - Narrazione: 3 - Personaggi: 3 - Cover: 3 - Finale: 3 -

3 Wonderland su 5

Dal libro:

- "In quel posto tutto, anche la pelle degli squali, era pericoloso."

- "Alcune stelle hanno cominciato a bruciare."

- "Mi aveva detto che la più grande illusione dell'uomo era credere di essere al di fuori della natura, di non appartenere alla catena alimentare, di non essere un animale."

2 commenti:

  1. Io adoro i thriller anche se, mi par di aver capito, questo romanzo non rispecchi completamente la tipologia del genere. Mi incuriosisce il ruolo della natura, la personificazione dell'isola che potrebbe essere lo specchio del Male. Prendo nota :)

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