Translate

giovedì 23 novembre 2017

Review Party: "Una cittadina tranquilla" - Elsebeth Egholm


Si svolge oggi il review party per il thriller "Una cittadina tranquilla".
Libro da cui è tratta la serie tv che porta il nome della protagonista: "Dicte".
Prima di lasciarvi il mio parere in merito al libro, vi mostro il banner con i nome dei blog partecipanti all'evento, così che possiate avere quanti più pareri possibili sul libro.


Editore Newton Compton
Pagine 284
Prezzo cartaceo 12,00 EURO 
Prezzo ebook 2,99 EURO
Anno prima edizione 2002
Genere Thriller

Dicte Svendsen, giornalista di Århus, una cittadina della Danimarca, insieme alle amiche Ida Marie e Anne, sta festeggiando il compleanno in un delizioso caffè in riva al fiume, quando una bacinella compare sulle acque, suscitando la loro curiosità.
La sorpresa, però, diventa subito orrore quando si scopre che dentro c’è il corpo senza vita di un neonato, accompagnato dalla copia di una pagina del Corano. Il commissario Wagner viene incaricato del caso e a Dicte viene assegnato dal suo giornale il compito di scriverne. Ma i particolari inquietanti non smettono di ossessionare le tre amiche, visto che nella clinica in cui Ida Marie sta per partorire qualcuno ha tracciato delle agghiaccianti scritte sulle fronti di alcuni
neonati. Poco dopo, appena nato, lo stesso figlio di Ida Marie viene rapito e Dicte si ritrova sempre più invischiata nelle indagini. Dovrà trovare la forza di affrontare il proprio passato, fare finalmente pace con i suoi fantasmi interiori. Ma per farlo dovrà imparare a guardare oltre le apparenze.

Dopo il divorzio, Dicte è andata a vivere a Århus, in Danimarca.
Lì lavora come giornalista nella sezione "affari e finanze".
Un giorno, mentre festeggia il compleanno - divorzio - nuova casa con le amiche Ida Marie e Anne, nota qualcosa nel canale lì vicino.
Un neonato è stato abbandonato in una cesta sul corso del fiume.
Dicte corre a salvarlo ma ormai il bambino è morto, forse a causa delle temperature troppo fredde per lui.
Al lavoro, dato il ritrovamento, la spostano subito alla cronaca nera e le affidano il caso del bambino.
Le affiancano anche un fotografo: Bo.
Dicta non è felice di quella nuova mansione ma si dà da fare e avvicina il detective Wagner per scoprire nuove informazioni da mettere nel suo articolo.
La collaborazione con il detective porterà vantaggio ad entrambi, Dicta è brava a scovare indizi e a mettere insieme le tessere del puzzle. Puzzle sempre più complesso perchè al caso del neonato nel canale si aggiunge quello dell'ospedale dove lavora Anne, l'ostetrica amica di Dicte.
Un pazzo scrive sulla fronte dei bambini presagi di morte e come se non fosse abbastanza, quando Ida Marie partorisce, le viene rubato il figlio, proprio nella clinica di Anne.

"E ora c'erano donne che abbandonavano i figli nel canale e scrivevano messaggi di morte sulle fronti dei neonati."


Sono eventi collegati oppure la polizia dovrà cercare tre colpevoli diversi?
Riusciranno a ritrovare il bambino di Ida Marie?

"Si torna umani, a un certo punto?"

Un'indagine incentrata sui neonati, in cui ad indagare sarà il detective Wagner ma anche la giornalista Dicte.
A un certo punto del testo, viene fatto sfoggio di un innovativo metodo di indagine, cosa che ho trovato alquanto interessante. E' stata forse la cosa più intrigante del libro!
Ebbene sì, non sono rimasta molto colpita da questa storia.
Ho trovato questo thriller piuttosto comune e mediocre. Non offre molti colpi di scena e azioni piene di adrenalina.
L'intero testo si basa soprattutto sulla vita della tre amiche: Dicta, Ida Marie e Anne, personaggi che non ho apprezzato.
Sono dipinte come donne fragili, bisognose di un uomo al loro fianco.
E' come se per essere complete avessero per forza bisogno di un compagno.
Sono figure insoddisfatte, si sono accontentate dei miseri esemplari di uomini che la vita ha loro rifilato, non hanno preteso di più, è come se credessero di non poter essere mai completamente felici, come se accettassero che la serenità arriva solo tramite compromessi.
Inoltre, la storia in sè è molto dispersiva, avrei preferito una maggior attinenza ai casi.
Insomma, è un thriller che mi ha lasciato davvero poco, personalmente non lo consiglio, c'è di meglio ma è anche vero che c'è di peggio, motivo per cui assegno al libro:

- Trama: 2 - Narrazione: 3 - Personaggi: 2 - Cover: 3 - Finale: 3 -

3 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Resistere. Fare il pieno di felicità così da non lasciare spazio alla tristezza."

- "Chi era? L'amica o la giornalista? Non potevo semplicemente dimenticare tutto."

- "Il tempo era il peggior nemico. Almeno quando c'era di mezzo la soluzione di qualche crimine."

Nessun commento:

Posta un commento