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venerdì 24 novembre 2017

Review Party: "La ragazza della neve" - Pam Jenoff


Editore Newton Compton
Pagine 352
Prezzo cartaceo 10,00 EURO 
Prezzo ebook 4,99 EURO
Anno prima edizione 2017
Genere Narrativa Straniera

Noa ha sedici anni ed è stata cacciata di casa quando i genitori hanno scoperto che è rimasta incinta dopo una notte passata con un soldato nazista. Rifugiatasi in una struttura per ragazze madri, viene però costretta a rinunciare al figlio appena nato. Sola e senza mezzi trova ospitalità in una piccola stazione ferroviaria, dove lavora come inserviente per guadagnarsi da vivere. Un giorno Noa scopre un carro merci dove sono
stipate decine di bambini ebrei destinati a un campo di concentramento e non può fare a meno di ricordare suo figlio. È un attimo che cambierà il corso della sua vita: senza pensare alle conseguenze di quel gesto, prende uno dei neonati e fugge nella notte fredda. Dopo ore di cammino in mezzo ai boschi Noa e il piccolo, stremati, vengono accolti in un circo tedesco, ma potranno rimanere a una condizione: Noa dovrà imparare a volteggiare sul trapezio, sotto la guida della misteriosa Astrid. In alto, sopra la folla, Noa e Astrid dovranno imparare a fidarsi l’una dell’altra, a costo della loro stessa vita.

Questo libro viaggia su due binari diversi, binari che a un certo punto si incrociano e si uniscono.
E' il gennaio 1944 quando Noa, una ragazzina olandese di sedici anni, viene cacciata dalla sua famiglia perchè rimasta incinta dopo un incontro clandestino con un soldato tedesco.
Non sapendo dove altro andare, trova rifugio in un istituto per ragazze, dove una volta partorito, le portano via il bambino.
Doveva rientrare nel progetto Lebensborn, doveva essere adottato da una famiglia ariana, ma il piccolo non assomiglia a un tedesco.

"Il bambino non sembrava affatto di razza pura."

Noa non sa cosa abbiano fatto a suo figlio, ma dopo il parto, viene mandata via.
Trova lavoro alla stazione ferroviaria e lì si imbatte in un convoglio pieno di bambini.

"Così tanti bambini, tutti soli, scappati alle braccia delle loro madri."

In mezzo a loro, Noa individua un neonato che piange a pieni polmoni.
Le hanno tolto il figlio e lei ora se ne prende un altro, un piccolo bambino ebreo.

"Potrebbe veramente essere mio figlio, tornato a me per volere del fato o per caso?"


Sa che ora è nei guai, fugge nella foresta ma sviene per gli stenti, per il freddo, per la fame.
Viene però trovata e portata in salvo in un circo.
Lì si imbatte in Astrid, una circense ebrea, che aveva lasciato il circo e la sua famiglia per seguire l'amore, ma ora, in tempi di guerra, ha trovato rifugio proprio in quel circo che da sempre era rivale a quello della sua famiglia.

"Il Reich ha ordinato di divorziare a tutti gli ufficiali con mogli ebree."

La guerra fa emergere i mostri dietro i visi degli uomini, ma rivela anche i veri amici.
Astrid trova così un posto dove stare, le viene data un nuovo nome, una pista su cui esibirsi e una nuova assistente: Noa.
Astrid non ne è felice, ma non riesce a opporsi.
Noa e il piccolo sono ormai stati adottati dal circo.
Noa deve però lavorare come acrobata aerea e la sua insegnante sarà proprio Astrid.

"Amiamo le persone che erano prima, a prescindere dale cose terribili che le hanno portate a fare ciò che hanno fatto, non credi?"


Due protagoniste completamente opposte che a causa di una guerra disumana si ritrovano unite contro le difficoltà.
Astrid e Noa non hanno solo età e origini diverse, ma anche caratteri differenti.
Astrid è più determinata e decisa, mentre Noa è più timida e tentennante.
Entrambe hanno sofferto molto, cosa che però le ha rese forti.

"Riconosco in lei la mia stessa audacia."

Circo di Adolf Althoff
Le ho apprezzate entrambe, ma ancor più la storia che le ha viste protagoniste.
Storia piena di grandi decisioni che hanno cambiato la vita dei personaggi, in meglio o in peggio.
Decisioni sofferte, difficili, coraggiose, decisioni che mettono in pericolo e conducono verso la morte. Decisioni dettate dalla paura o dall'amore, decisioni prese per coloro a cui si tiene.
Decisioni che si ricordano per il resto della vita.
E' un libro in grado di trasmettere grandi emozioni, mi ha preso fin da subito e fino alla fine mi ha coinvolta e tenuta stretta alle pagine.
Da considerare poi che questo libro è in parte ispirato a fatti realmente accaduti.
Mi piacciono le storie con un fondo di verità, arricchiscono la trama, la rendono speciale.
Questo libro, in particolare, si basa sulle vicende vere del vagone dei bambini ebrei e del circo che durante la guerra dava rifugio agli ebrei.
Il circo era quello di Adolf Althoff, il circo Althoff.
Anche la storia di Astrid è in parte vera, compresa la relazione con Peter, anche se variano alcuni dettagli. I personaggi sono ispirati a Irene Danner e Peter Storm-Bento.
Insomma, un romanzo straordinario che che è riuscito a toccarmi il cuore.
Il finale ha smosso ogni mio sentimento.
E' stata davvero una lettura fantastica.
Assegno al libro:

- Trama: 4 - Narrazione: 4 - Personaggi: 4 - Cover: 4 - Finale: 4 -

4 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Non avevo voluto quel bambino, ma in quel momento ogni rimorso fu spazzato via, sostituito dal desiderio."

- "Quando mi ha guardata di nuovo ho visto la durezza del 'nuovo Erich', come l'ho chiamato egli ultimi mesi in cui tutto è cambiato."

- "Lavorare per il circo di un'altra famiglia mi fa sentire una traditrice."

- "La vita solitaria che ho salvato."

2 commenti:

  1. Mi piacciono le storie ambientate nei circhi, ed è soprattutto per questo che il libro mi ha incuriosito. Inoltre la tematica della guerra lo fa sembrare un romanzo intenso ed emozionante. Talvolta la Newton Compton sforna delle belle novità, oltre ai romanzi rosa.

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