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venerdì 1 settembre 2017

Recensione: "L'Emporio delle Meraviglie" - Ross Mackenzie


Editore Rizzoli
Pagine 304
Prezzo cartaceo 16,00 EURO
Anno prima edizione 2017
Genere Fantasy
Glasgow, Scozia. Per sfuggire a una banda di
bulli, Daniel, dodici anni, si infila in una bottega, che gira voce sia comparsa dal nulla pochi giorni prima. Proprietario del negozio è il misterioso Lucien, ma ancor più strano è ciò che vi si trova: Lucien, infatti, offre ai suoi avventori stupore e meraviglia, un assaggio di tutto ciò che è possibile in questo mondo, compreso cosa si prova a volare tra un’infinità di stelle e ad assaggiare i colori del tramonto. A Daniel, poi, offre persino di più: un lavoro come suo apprendista. È l’inizio per lui di un’avventura in un mondo di magia, fatto di labirinti, passaggi segreti e viaggi nel tempo. E quando da un lontano passato un’ombra minaccia l’Emporio, toccherà proprio a Daniel difenderlo e proteggerlo, perché non scompaia per sempre.

"Il negozio venuto dal nulla arrivò con l'alba di una fredda mattina di novembre."

L'emporio delle meraviglie compare all'improvviso, là dove prima non c'era nulla, là dove dopo non vi sarà nulla, nemmeno il suo ricordo.

"Coloro che avevano varcato le porte dell'Emporio non ricordavano nulla di ciò che avevano visto."

L'emporio è sempre lo stesso, appare e poi se ne va. Ammalia i suoi clienti con mille meraviglie, chiede loro in cambio un po' della loro fantasia, la linfa vitale del negozio e poi, come se fosse stato solo un sogno, fa scomparire il loro ricordo dell'emporio, così che a loro sembri di non averci mai messo piede dentro.

"E' un edificio di mattoni neri, scuri come la notte, che alla luce emanavano uno strano bagliore."


Così è fino a quando il negozio approda a Glasgow.
Un giorno, mentre l'emporio è chiuso, fa irruzione al suo interno Daniel Holmes, un orfano inseguito da una banda di bulletti.
Lì si imbatte in un uomo vestito di grigio, con capelli castani e occhi grigi, color della tempesta.
E' Lucien Silver, il proprietario di quel posto meraviglioso.
Dopo aver sentito la storia di Daniel, Lucien permette al ragazzo di rimanere al negozio, tanto, quando se ne andrà, dimenticherà tutto.
O forse no?
Daniel, torna anche il giorno dopo, con la mente piena delle meraviglie viste qualche tempo prima.
Non ha dimenticato.
Lucien sente che Daniel è diverso e  decide di portarlo con sé come apprendista.
Ma attenzione! Se Daniel sbaglia, verrà rispedito all'orfanotrofio.

"Aveva l'opportunità di essere qualcun altro, anche se per poco."


Daniel scopre presto i meccanismi che animano l'emporio, che alla fin fine, non è solo un semplice negozio, ma un mezzo con cui scoprire il mondo.

"Il mio mezzo è questo emporio. Va avanti e indietro nel tempo, portandomi di città in città, di paese in paese, per tutto il mondo."


Daniel si aggira ora tra stanze meravigliose, laghi d'oro sotterranei, foreste incantate, tane di draghi, stanze fatte di libri e di pagine.
C'è la Biblioteca delle Anime, la stanza dei ricordi, quella dei segreti! Piena di palle di neve dentro cui si possono sigillare i segreti.

"La Biblioteca delle Anime custodisce sui suoi scaffali la storia della vita di chiunque sia esistito, di chiunque esisterà."

Daniel scopre anche di essere nel negozio per un motivo e che la vita lì non è serena e pacifica come credeva.
C'è un'oscurità in arrivo, un'oscurità con tanto di coltelli.

"Era un luogo magico. Un luogo dove tutto era possibile. Un luogo che aveva il potere di portare gioia nei cuori di coloro che vi entravano, di coloro che ci credevano."


Fin dai primi capitoli mi è parso chiaro che quest'opera non fosse poi troppo originale.
In pratica, è un misto tra "Harry Potter" (una scena all'orfanotrofio), "Il circo della notte" (l'idea dell'emporio è praticamente uguale a quella del circo), "Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie" (l'idea della bottega fantastica con il suo proprietario), e il tardis di Doctor Who (più grande all'interno che all'esterno).
Questo libro è un mix di queste idee, sembra proprio che pezzi di queste storie siano stati staccati, rimodellati appena un po', e fusi insieme in questo nuovo libro.
Potete immaginare quanto questa cosa non mi abbia per niente entusiasmata.
Ed è un peccato, visto che la lettura è di per sé molto piacevole. E' un libro per ragazzi, il testo scorre velocemente, la sintassi è semplice, le immagini evocate fantastiche!
Purtroppo, la trama sembra un patchwork di altre storie.
Parliamo poi di Daniel.
Un bambinetto che all'inizio sembra mostrare un certo coraggio ma che poi mostra essere un vero ingenuo.
Certo, ha dodici anni, ma da uno che è abituato a fronteggiare i bulli, un po' più di furbizia ce la si aspetta!
Poi va bene che non sia super brillante o che ceda ai suoi desideri fregandosene degli avvertimenti altrui, ma un briciolo in più di scaltrezza poteva esserci.
Detto questo, posso trarre le somme affermando che sì è una bella lettura, creativa, bizzarra, se non si considera il fatto che assomiglia ad altre opere.
Se così non fosse stato, avrei assegnato un punteggio maggiore, ma questa pecca, toglie sicuramente la lode al libro.
Assegno quindi:

- Trama: 3 - Narrazione: 4 - Personaggi: 4 - Cover: 4 - Finale: 3 -

4 Wonderland su 5

Dal libro:

- "A Daniel sembrò che l'uomo avesse lo stesso odore delle pagine di un vecchio libro."

- "Le parole mi fanno volare via, in posti che esistono solo nella mia mente, lontano da qui."

- "Non mi fai paura. - disse - perchè sono un mostro anche io."

- "Il nostro mondo è pieno di cose straordinarie, Daniel."

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