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domenica 20 agosto 2017

Recensione: "Strade di notte" - Gajto Gazdanov


Editore Fazi
Pagine 238
Prezzo cartaceo 16,50 EURO
Prezzo ebook 8,99 EURO
Anno prima edizione 1952
Genere Narrativa Straniera

Un tassista russo vaga per le strade buie della
Parigi degli anni Trenta. È una Parigi misera e splendida, popolata da un sottobosco di personaggi ai margini: nobili decaduti, filosofi alcolizzati, emigrati afflitti da manie di persecuzione, prostitute che imparano la professione da frequentatrici del demi-monde finite in disgrazia. Sono animali notturni, le mille sfaccettature della disperazione umana. Incontri fugaci regolati dal caso, compagni di viaggio con cui condividere un pezzo di strada nell’inevitabile cammino verso la morte. Il tassista osserva, ascolta e si lascia trascinare nelle loro tragiche, insulse esistenze per sfuggire alla solitudine che lo attanaglia e all’amara consapevolezza della vacuità della propria vita, una vita priva di legami e di futuro, una vita da esule, da eterno viaggiatore in terra straniera. Sullo sfondo di questo pellegrinaggio senza meta aleggia lo spettro della grande Russia, patria perduta e rimpianta, della quale in queste pagine si respira tutto il fascino malinconico.
Un romanzo cupo e toccante che ha molto di autobiografico: Gajto Gazdanov trascorse gran parte della vita in Francia, dove si guadagnava da vivere svolgendo i lavori più umili, fra cui quello di tassista notturno. Considerato una delle voci più interessanti dell’emigrazione russa, definito un Nabokov senza Lolita e paragonato a un Proust che si fa tassista, oggi è un vero e proprio classico moderno.

Il nostra protagonista è un tassista parigino di origine russa.
Ama osservare ciò che lo circonda e analizzarlo, capirlo.
Quelle che racconta in questo libro sono le storie che raccoglie tra le vie e i caffè della Parigi notturna.
Grazie soprattutto al suo lavoro, incrocia le vite di persone diverse, curiose, felici, disperate.

"E lei che di notte guida il taxi dovrebbe sapere che a Parigi i pazzi sono merce tutt'altro che rara."


Personaggi insoliti si riuniscono in questo libro, affollando più o meno pagine.
Monsieur Martini, Platone, la signora del "Col Cavolo!", il principe Nerbatov, La Raldi, e decine di altre figure bizzarre, in declino, che lasciano a chi legge, un pezzetto di vita, di verità, di insegnamento, e forse anche di tristezza.

"Contrariamente alla maggior parte dei miei conoscenti, io non dimentico nulla di ciò che vedo e provo, e ho la testa piena di un'infinità di cose e persone, molte delle quali, fra l'altro, hanno già lasciato questo mondo."


Quando ho iniziato a leggere questo testo ero convinta che sarebbe stata una lettura soporifera, invece, mi sono ricreduta subito. Dopo le prime pagine non riuscivo più a chiudere il libro, ammaliata com'ero dalle parole incantatrici dell'autore e dalle storie che il nostra autista incrociava.
E' un libro pieno di rimpianti, malinconico, colmo di un'esistenza folle, a tratti comica, non del tutto onorevole forse, ma semplice. Un'esistenza piena di dubbi, incertezze, dove alla fin fine conta solo arrivare a fine giornata.
L'ambientazione che ci viene proposta è una Parigi elegantemente in declino, piena di ubriachi filosofeggianti, tassisti laureati, prostitute piene di saggezza, ricordi e speranze.
E' la Parigi più povera, ma anche la più vera e reale.
E' una Parigi cruda, disillusa, concreta, ma non priva di sogni.
Una Parigi di cui, con mia grande sorpresa, ho letto con piacere.
Senza riserve, consiglio quindi questo libro a coloro che amano scenari cupi, bohémien, che evocano tempi passati e personaggi tutt'altro che ordinari.
Assegno poi al libro:

- Trama: 4 - Narrazione: 4 - Personaggi: 5 - Cover: 3 - Finale: 3 -

4 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Ovunque vada, la vita mi mostra soltanto morte e sfacelo. E siccome non riesco a ignorarli, mi sto rovinando l'esistenza."

- "Se non fossimo testimoni ogni giorno di quelle che a prima vista parrebbero combinazioni illogiche e inattese, la vita non sarebbe altro che algebra."

- "Mai prendere le cose troppo a cuore: fregatene di tutto, il resto verrà da sè."

2 commenti:

  1. Ma che bello, é proprio il mio genere! Lo aggiungo subito in wishlist!!

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