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giovedì 6 aprile 2017

Recensione: "Il ventaglio sulla pelle" - Barbara Sarri


Editore HarperCollins
Pagine 134
Prezzo ebook 3,99 EURO
Anno prima edizione 2017
Genere Giallo

Un ventaglio che, muovendosi, si proietta verso
l'aria, scarpe dal tacco chiodato che, dando un ritmo, riportano a un contatto con la terra: questi sono i due estremi del flamenco, che con la sua magia può aiutare le donne a rinascere dopo un evento traumatico. Questa è la filosofia di Isabel Blanco, bailaora per passione e investigatrice per lavoro, due anime in un unico corpo.
Quando un misterioso serial-killer inizia a uccidere ballerine di flamenco a Roma e in Spagna, Isabel non può non sentirsi chiamata in causa, soprattutto perché le donne uccise hanno un tatuaggio che le accomuna tra loro e le unisce proprio a lei, che porta impressa sulla pelle la stessa immagine, creata da un tatuatore di Granada.

Non resta che partire e tornare alla terra da cui Isabel e il flamenco hanno origine.

Isabel Blanco è un'investigatrice di Roma dalle origini spagnoleggianti.
Quando non lavora, aiuta le donne del centro antiviolenza "Una rosa non un pugno" con le sue lezioni di flamenco.
Un giorno, Isabel viene chiamata dal suo superiore, Rodolfo Bassi, che le vuole affidare un caso molto particolare.
In una stanza di un albergo gestito da un uomo spagnolo, sono state trovate due donne senza vita, vestite con gli abiti da flamenco, stese su di un letto matrimoniale Art Dèco.
Il tutto posizionato in modo estremamente scenico e plateale, come fosse un'opera d'arte.
Sulla scrivania presente nella stanza, un foglio che porta scritto il nome del centro antiviolenza dove opera Isabel.
E' facile quindi immaginare, perchè la nostra protagonista deve indagare sul caso.
Sua nonna Erles, un po' filosofa, un po' agente segreto, è preoccupata per la nipote e decide di donarle il suo completo da ballo che usava quando danzava il flamenco ... completo che si rivela essere molto speciale.
Nel ventaglio c'è una sostanza urticante, mentre le scarpe sono chiodate e provviste di un liquido paralizzante.
Il vestito è antiaggressione e nel pettinino ci sono punte avvelenate. Il sombrero si può usare come frisbee contro l'aggressore e nel mantòn, lo scialle, c'è la polvere per la rilevazione delle impronte.
Le nacchere hanno un ricevitore all'interno e la corda che le unisce può essere usata per legare le mani del nemico.
Insomma un kit da 007 spagnoleggiante.

Un po' forzato, non trovate? 

Isabel si trova quindi ad indagare con il commissario Romeo e grazie al suo fiuto estremamente sviluppato, si accorge che le donne sono state uccise con del veleno di belladonna e che in un ventaglio ritrovato nella stanza, c'era un pezzo di puzzle che portava sopra un dettaglio del completo da flamenco.
I delitti si susseguono e fatto estremamente particolare, le vittime portano tutte lo stesso tatuaggio di Isabel, legato al suo amore per il flamenco.
Insomma tutto sembra girare intorno al flamenco ... o a Isabel?
Un libro ambientato in Italia ma che risente di forti influenze spagnole, a mio avviso troppe, visto il contesto italiano.
I dettagli legati alla cultura ispanica sono curati egregiamente.
Il giallo che prende vita tra le pagine del libro è stuzzicante ma tuttavia non brillante, o particolarmente geniale.
La narrazione assume in vari punti sfumature poetiche ed è arricchita da parti in spagnolo.I personaggi non spiccano per originalità, né hanno particolari peculiarità, le figure maschili, inoltre, hanno molti tratti in comune, vagamente si assomigliano molto.
Le descrizioni legate ai personaggi sono scarse e non approfondite, più dettagli si riscontrano nelle parti legate al caso.
Particolare attenzione, la scrittrice riserva agli abusi sulle donne e all'aiuto e al sostegno che possono ricevere nei centri antiviolenza.
Un testo che tocca culture diverse ma che tuttavia non mi ha impressionata particolarmente, motivo per cui gli assegno soltanto:

- Trama: 3 - Narrazione: 3 - Personaggi: 3 - Cover: 3 - Finale: 3 -

3 Wonderland su 5

Dal libro:

- "La violenza ti scava dentro e non ti molla, ti rende succube, quasi dipendente."

- "(...) perchè la cosa più importante è no solo amare, ma anche essere amata."

- "Credo in quel bacio e mi lascio andare."

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