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lunedì 20 febbraio 2017

Recensione: "Il Sogno di Platone, Avventura indiana, Cosi-Sancta" - Voltaire


Editore La bottega dei traduttori
Pagine 23
Prezzo cartaceo 5,10 EURO
Prezzo ebook 0,99 EURO
Anno prima edizione 2016
Genere Classico


Nel boccaccesco racconto Cosi-Sancta (1746),
testo fintamente mutuato da La Città di Dio di Sant'Agostino, la protagonista si troverà, suo malgrado, a tradire suo marito per ben tre volte, nonostante le sue intenzioni siano sempre state virtuose. Cosi-Sancta dovrà svelare un arcano, rispondendo a un quesito alquanto singolare: può da un piccolo male derivare un grande bene? Ne Il Sogno di Platone (1756), Voltaire immagina che il filosofo ateniese abbia avuto un sogno, nel quale fantastica di una ipotetica diatriba scaturita tra i geni che hanno creato i vari pianeti. Uno di questi deride con malizia Demogorgone, il creatore della Terra, rinfacciandogli di aver plasmato un pianeta imperfetto. La sentenza del grande Demiurgo, nondimeno, risulta essere una lezione piuttosto pungente, accompagnata da una scarsa dose di modestia. Nella Avventura indiana (1766), il filosofo parigino ci racconta di un Pitagora sventurato il quale, trovandosi in India, assiste al supplizio di due giovani indiani condannati al rogo per aver dubitato della sostanza di due divinità indù. Tuttavia, egli riuscirà a salvarli anche se, per uno scherzo del fato, non riuscirà a salvare se stesso. Non a caso, la lapidaria chiosa finale porta con sé un'amara ironia: "si salvi chi può!".

Questo piccolo libro contiene al suo interno una raccolta di tre racconti attribuiti al grande genio di Voltaire.
A precederli, un esaustivo preambolo in merito la figura dello scrittore e le sue opere qui riportate.
I racconti in questione sono "Il sogno di Platone" redatto nel 1756, "Cosi-Sancta" del 1746 e infine "Avventura indiana" che risale al 1766.
Tutte e tre le opere non occupano uno spazio maggiore di trenta pagine, ciascuna è lunga solo un paio di fogli ma tutte riportano il tratto distintivo di Voltaire: la sua ironia.
Nel primo scritto, "Cosi-Sacta", una novella indiana, si parla di una donna che va a chiedere consiglio al vecchio curato di Ippona in merito al suo futuro matrimonio. Questi gli dice che sarà "beatificata per essere stata infedele" per tre volte. La donna non vuole dare ascolto a quelle parole e sposa ugualmente l'uomo a lei designato.
Con questa storia, Voltaire vuole farci soffermare sulla massima che afferma che vale la pena ammettere un piccolo male al fine di un bene più grande.
Il significato di tutto ciò lo troverete nella seconda metà del racconto, io non mi soffermerò oltre per
lasciare a voi il piacere di scoprire oltre.
Passiamo invece a "Il sogno di Platone" nel quale Voltaire narra, per l'appunto, del sogno che ha fatto Platone in merito a Demiurgo, che secondo la filosofia antica era l'artefice o il legislatore dell'universo.
Demiurgo, nel sogno, mette alla prova la scienza dei geni che assisteranno alle sue opere donando loro del materiale da plasmare. Questi creeranno i pianeti ma la morale di fondo la lascio scoprire a voi.
Infine, in "Avventura indiana", viene tirato in ballo Pitagora e la sua conoscenza della lingua delle piante e degli animali che gli permetterà di scoprire quanto questi, come l'uomo, sono insoddisfatti di sè e delle loro vite.
Un manipolo, quindi, di racconti che hanno il fine di lasciarsi qualcosa su cui pensare.
Ognuno di essi è stato tradotto con cura e chiarezza, tanto che non troverete complessa la lettura e la sua analisi.
In merito ad ogni piccolo racconto ci sarebbe poi da aprire un dibattito in merito ai messaggi che vogliono lanciare, ma per evitare di svelarvi troppo e privarvi così del piacere di questa breve lettura, non aggiungerò altro se non il mio giudizio finale.
Assegno al libro:

- Trama: 4 - Narrazione: 4 - Personaggi: 3 - Cover: 3 - Finale: 3 -

3 Wonderland su 5 

Dal libro:

- "Un piccolo male per un grande bene."

- "Avete fatto" - disse - "buone e cattive opere, giacché siete tanto assennati e imperfetti. Esse non dureranno che qualche centinaio di milioni di anni, dopodiché, con maggior ingegno, farete di meglio: soltanto a me è concesso di far opere perfette e immortali."

- "Pitagora reputò che dall'erba sino all'uomo vi fossero assai motivi d'afflizione."

4 commenti:

  1. Anche questo, sinceramente, non mi ispira proprio! Mi sa di un libro moolto noioso. Non è il mio genere, poco ma sicuro!

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    Risposte
    1. è un classico, non so se ti piacciono, a me sì, è uno dei miei generi preferiti :D

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  2. sembra carino ma... 23 pagine? no, proprio no, troppo poco!
    Luigi Dinardo

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