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mercoledì 18 gennaio 2017

Recensione: "Latinoaustraliana" - Marco Zangari


Editore Nativi Digitali Edizioni
Pagine 370
Prezzo cartaceo 18,00 EURO
Prezzo ebook 4,99 EURO
Anno prima edizione 2015
Genere Romanzo di Viaggio

Quando Mattia decide, alla soglia dei trent’anni, di prendere un volo per l’altra parte del mondo, ha poche certezze: una laurea inutilizzata, un inglese stentato, un visto “working holiday”, e nessun piano B.
Sarà solo l’inizio di una serie di esperienze al limite dell’assurdo, di lavori surreali, di incontri strampalati e di viaggi infiniti in giro per Oz. Mattia conoscerà piano piano la vera Australia, i suoi abitanti, le sue opportunità, le sue promesse, le sue delusioni. E finirà per innamorarsene.
“Latinoaustraliana” ci racconta l’incontro/scontro tra un giovane emigrato italiano e la Terra sottosopra, una montagna russa dell’umore difficile da gestire. Il romanzo offre uno sguardo disincantato e divertito a quella che migliaia di ragazzi vedono oggi come la nuova Eldorado, uno degli ultimi posti dove esiste ancora la possibilità di rifarsi una vita.
Questo libro mescola diversi generi, dalla storia d’amore al diario di viaggio, fornendo una testimonianza che potrà dare nuovi spunti a chi in Australia già ci vive, a chi vorrebbe tentare il grande salto, e anche a coloro che si accontentano di viverla attraverso un buon romanzo.


Mattia, dopo aver ottenuto la laurea, decide di partire dalla Sicilia. Compra un volo aereo e parte ... destinazione Australia, dove spera di trovare nuove opportunità e occasioni di vita.
Parte con il suo inglese un po' ridicolo e senza nemmeno preoccuparsi di leggere una guida turistica.

"Una vita ad ascoltare persone che mi dicevano che con la laurea tutto era diverso. Forse quelle persone non ne sapevano molto."

Arriva a Sydney, completamente ubriaco, e con pochi soldi in tasca, si mette alla ricerca di un lavoro.
Nel frattempo dorme in un ostello dove conosce Eric. Tra i due scatta subito un certo feeling, si capiscono molto bene ... entrambi pensano solo a bere!
Mattia trova infine lavoro, deve trascrivere delle frasi che ascolta da delle cuffie. In quell'ufficio conosce alcuni ragazzi italiani, Maurizio, Daniela e Fabio anche loro in Australia per vivere una nuova avventura.

Curiosità! 
Le distanze per gli australiani sono relative. I loro 5 minuti di strada corrispondono ad un'ora per le nostre abitudini! Il "qui vicino" di solito significa oltre un'ora di strada.

Matteo pensa che lavorare sia troppo faticoso e stupido ma lo deve fare. E di mestieri ne farà parecchi, cambierà lavoro molte volte, passerà dal lavapiatti all'omino del latte, dal raccoglitore di fondi al facchino, e tra un cambio e l'altro si distrarrà mangiando cookies alla marijuana e bevendo goon, un vino in cartone da 5 litri, amaro ma economico.
In pratica, Mattia non fa che cambiare ragazza con la stessa velocità con cui cambia lavoro e si sballa a più non posso.
Tutto questo si svolge nell'arco di due anni, circa, a partire dal 2008 fino al 2010.

Curiosità 
In Australia quando sei invitato ad una festa devi portarti da bere.

Il libro in pratica non è altro che un diario di viaggio, il racconto dell'avventura di Mattia in Australia.
Inizialmente non capivo proprio cosa lo scrittore volesse comunicare, non riuscivo a capire cosa scriveva, il senso della storia, il fine del suo racconto, poi ho realizzato che il suo scritto altro non era che il resoconto del suo viaggio.
Capito ciò mi sono approcciata in modo differente al libro anche se proprio non è il mio genere e pertanto l'ho trovato a volte noioso e ripetitivo; si dilunga troppo su tutti gli aspetti, i problemi che incontra sono praticamente sempre gli stessi e quindi sempre ripetuti, l'ho trovato piuttosto prolisso.
Mattia è il classico ragazzo italiano che pensa che tutto sia facile e che basta essere un po' furbo per ottenere tutto facilmente ma si scontra con la realtà della vita.

"Era fantastica la vita adulta: si passava da un problema ad un altro problema, finché non si crepa."

Ovviamente i fatti i luoghi e le persone sono descritti benissimo e fin troppo abbondantemente, se
devo essere sincera, più di tutto il resto, ho apprezzato le descrizioni dei luoghi perché mi hanno permesso di conoscere un luogo nuovo, a me sconosciuto e poi ho apprezzato molto le piccole curiosità che solo chi ci vive può conoscere.

Curiosità 
In Australia tutti ma proprio tutti pagano il biglietto dei mezzi pubblici.

A volte è stato usato un linguaggio un po' troppo esplicito e crudo, ho notate anche qualche errorino nel testo.
In conclusione, consiglio questo libro a chi crede che andando all'estero le cose siano più semplici, a chi pensa che l'erba del vicino sia più verde, a chi decide di trasferirsi in un nuovo "paese", a chi vuole fare un tour dell'Australia, ma soprattutto agli Under 30!
Assegno al libro:

3 Wonderland su 5
Recensione a cura di

Dal libro:

- "Avevo solo qualche vaga idea dell'Australia- o OZ , come la chiamano gli australiani nella loro mania di accorciare ogni parola." -

- "Lo sapevo solo che il dolore non si cancella mai. È come l'energia: si trasforma." -

- "Gli italiani guardano gli australiani come se fossero dei poveri ingenui. Noi, come sempre, eravamo i più furbi di tutti. Proprio per questo le cose andavano a gonfie vele, giù dalle nostre parti ..." -

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