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lunedì 26 dicembre 2016

Recensione: "Lieve come la neve" - Chiara Trabalza


Editore Lettere Animate
Pagine 277
Prezzo cartaceo 13,00 EURO
Prezzo ebook 0,99 EURO
Anno prima edizione 2016
Genere Romanzo Rosa



Camilla è giovane e indipendente, ha un ottimo lavoro in una casa di moda, vive da sola in un delizioso appartamento ed è fidanzata con il suo capo che le regala viaggi e divertimenti. La sua vita perfetta, scandita da ritmi frenetici e serate mondane, viene sconvolta dalla notizia della morte di sua sorella con la quale non parla ormai da otto anni. Ma il destino ha in serbo per lei un altro imprevisto. Le viene data in affido una bambina, sua nipote Viola, di cui lei ignorava perfino l'esistenza. Camilla non ha nessun istinto materno e non ha né il tempo né la voglia di occuparsi di una bambina di cinque anni con un carattere difficile. Viola infatti si rifiuta di parlare, non comunica con il mondo esterno e trascorre le giornate da sola, sul divano, chiusa nel suo doloroso silenzio. Camilla dovrà imparare ad ascoltare il suo cuore e a camminare in punta di piedi tra i silenzi di Viola
percorrendo insieme a lei la strada dei ricordi fino a sentire di nuovo, dentro di sé, tutto il dolore del giorno in cui sua sorella divenne per lei una nemica. Perché negli occhi verdi e malinconici di quella bambina si nasconde il segreto che ha diviso tanti anni prima le due sorelle, un segreto pesante come un macigno. E proprio quando Camilla penserà di non farcela, di non riuscire, scoprirà di non essere sola perché il suo misterioso e taciturno vicino di casa le farà scoprire un nuovo modo di amare e una nuova strada da percorrere. Perché solo un amore profondo può rimarginare le cicatrici di un passato doloroso. Questo è un romanzo che tocca le corde più profonde del cuore. E' una storia intensa e commovente, dolce e delicata come una favola. Una storia che racconta il delicato intreccio tra amore e destino, colpa e perdono. Perché non è mai troppo tardi per cambiare la propria vita e riscrivere il proprio futuro. Ci sono cose che non si possono vedere con gli occhi ma si devono vedere con il cuore.

Camilla è una donna in carriera che ha una storia d'amore estremamente piccante con il suo capo.
Lavora per un'agenzia di moda ed ama la sua vita piena di piaceri.
Una mattina, però, la madre la chiama.
Sua sorella è morta in un incidente stradale.
La sua auto ha sbandato ed è finita contro un albero.
Benché Camilla non avesse rapporti con la sorella ormai da anni, prende subito un permesso e vola a Parigi dalla sua famiglia, per presenziare al funerale.
Al suo arrivo però, l'attende una notizia che la sconcerta oltre ogni immaginazione.
Sua sorella Alessia aveva una figlia di cinque anni.
La bambina si chiama Viola e perfino i genitori di Camilla ignoravano la sua presenza, e siccome loro non possono tenerla per via della malattia del padre, è la nostra protagonista a doversi fare carico del complicato impegno di accudire la piccola.
Camilla porta quindi Viola con sé a Roma, anche se la cosa non le piace affatto.
La bambina è tremendamente chiusa in sé stessa, non parla, soffre ma aiutarla non è semplice.
Per Camilla inizia un periodo molto duro, l'arrivo della nipote le sconvolge la vita, sarà per lei un uragano di problemi ma anche di tanto amore.
Un testo mieloso, passionale ed emotivo.
La storia di una donna che si ritrova a crescere la figlia della sorella che tanto detestava.
Un romanzo dai vari protagonisti.
Camilla, forte ma bisognosa d'affetto.
Ethan, rude e arrogante uomo d'affari, narcisista ed egocentrico, amante focoso di Camilla.
Andrea, vicino di casa della nostra neo-zia, gentile, disponibile, protettivo.
Viola, una bambina dolce ma piena di dolore.
A questi fanno da sfondo suggestive ambientazioni.
Molto dettagliate le descrizioni, mentre trovo la trama un po' troppo infarcita di avvenimenti stucchevoli, ma è allietata da una dinamica narrazione.
Assegno al libro:

3 Wonderland su 5

Dal libro: 

- "Ridere non è solo un piacere ma, qualche volta, dovrebbe essere anche un dovere."

- "E l'amore che provavo dentro di me era così intenso che mi faceva male ma allo stesso tempo era così profondo che mi rendeva felice."

- "Il fatto è che tu sei mia, lo sei sempre stata. Sei nata per essere mia."

2 commenti:

  1. Mi hai incuriosita moltissimo!
    Il rapporto tra sorelle non é mai semplice... e non é semplice neanche avere a che fare con il dolore dei bambini!
    Buone Feste!

    Nuova iscritta! Mi farebbe molto piacere se passassi da me e ricambiassi!
    http://lamammadisophia2016.blogspot.it

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