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mercoledì 22 giugno 2016

Recensione: "Abisso" - Alessia Martinis


Editore Elister
Pagine 97 
Prezzo ebook 1,99 EURO
Anno prima edizione 2016
Genere Gotico 

Aurora è una ragazza timida, completamente dedita allo studio e determinata a conseguire una carriera accademica di grande rilievo. 
La sua vita sembra già tutta decisa e impostata, finché non arriva Raphael che la trafigge con i suoi occhi di ghiaccio e la rapisce con il suo fascino surreale. 
Raphael è un vampiro e per questo destinato a vagare tutte le notti alla ricerca di
sangue. 
Una notte, però, incontra Aurora che con la sua ingenuità e delicatezza lo incanta, tanto da decidere di non ucciderla ma di trasformarla nella sua compagna per l'eternità. 
Aurora non sa cosa le aspetta, ma Raphael è lì per lei e con il suo amore l'aiuterà a sopravvivere in un mondo fatto di tenebre, passione e sangue. 
Tutto sembra perfetto finché una notte Raphael scompare... 


Non ho idea da dove iniziare la mia recensione. 
Questo libro è stato a dir poco imbarazzante.
Imbarazzante per la sua protagonista vuota, senza carattere, che tanto somiglia a una bambola senza vita.
Imbarazzante per la trama così simile alle storie sui vampiri che da anni ci propinano, senza nemmeno un briciolo di inventiva.
Imbarazzante per le descrizioni quali “raccolgo con l’indice una goccia di
sudore e me la porto sotto al naso. Inspiro. – Adoro l’odore di fatica e dedizione- ” oppure “le sue ascelle rilasciano l’odore pungente di ormoni, goccioline di sudore gli impastano i peli nell’incavo.”
È per caso la nuova frontiera dell’erotismo gotico 2.0? Chi mai potrebbe lontanamente scambiare queste come scene erotiche? Qual era il fine della scrittrice quando ha scritto queste scene? Voleva sedurre o disgustare? Perché io non sono rimasta affatto ammaliata dalla visione di una vampira che trova sexy il sudore delle persone!
E vogliamo parlare degli aggettivi? 
“Il pene che STANTUFFA avanti e indietro.” Stantuffa? Cos’è una macchina a vapore? Capisco  la similarità tra l’oggetto meccanico e l’organo umano, ma davvero non c’erano altri aggettivi più afrodisiaci da usare?
La lettura di questo libro ha prodotto in me sentimenti che andavano dalla noia al disgusto, intramezzati dallo sconcerto per la banalità di questo libro.
In “Abisso” non vedo una sola cosa meritevole di lode. Sono arrivata alla fine solo perché era un testo corto ed ero curiosa di vedere quale altre stramberie l’autrice poteva inserire nel testo.
E non sto parlando di stramberie in senso buono!
Di libri sui vampiri ce ne sono a centinaia e in tutte le salse, per questo sostengo sempre che se un autore vuole per forza cimentarsi con questo argomento, deve avere una buona idea da parte, un’idea rivoluzionaria, mai trattata prima d’ora, un’idea che spinga i Lettori a dire “ma va, così non lo avevo mai letto, aspetta che
lo compro perché è qualcosa di nuovo.”
Questo libro non ha nulla di questo.
Trama vista e rivista, personaggi di una triste inconsistenza e descrizioni che andrebbero cancellate e riscritte da capo.
Quando scrivo recensioni negative cerco sempre di trovare qualche pregio per controbilanciare le critiche, ma di questo testo non mi è piaciuto proprio niente.
Per questo, assegno al libro:


1 Wonderland su 5

1 commento: