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venerdì 1 aprile 2016

Recensione: "Mi chiamavo Susan Forbes" - Rosalba Vangelista


Editore YouCanPrint
Pagine 43 
Prezzo ebook 0,99 EURO 
Anno prima edizione 2016
Genere Fantasy  

Inghilterra 1847
Mi chiamavo Susan Forbes... ed avevo 17 anni il giorno in cui mi suicidai, impiccandomi al grande ramo di quercia nel cimitero di famiglia...
In questo limbo non vi è alcun suono, alcuna luce, è come fluttuare nel nulla.
Vedo e sono avvolta nella nebbia, una nebbia densa, fredda, che sa di peccato...
mi chiamavo
Susan Forbes

Un libro estremamente veloce da leggere, che dura giusto il tempo di un tè con biscotti, ma fidatevi quando vi dico che questo è un concentrato di emozioni.
Una tragedia riunita, chiusa, ammassata in appena cinquanta pagina di amore, crudeltà e disperazione.
È la storia di un amore proibito da Dio e dagli uomini, di un peccato commesso per colpa del cuore, a causa di una passione più forte delle regole della società, del buoncostume, della fede.
Susan ha 17 anni quando si innamora irrimediabilmente del nuovo prete del paese.
Il loro è un amore nato all’improvviso, senza che se ne rendessero conto, è fiorito tutto in una volta, mentre i loro sguardi si incrociavano , si accarezzavano, si desideravano, in pieno inverno, sotto lo sguardo gelido delle persone che li accerchiavano.
Da quell’istante che fu testimone del loro amore, negli animi dei due nacque un sentimento così potente da spingerli uno nelle braccia dell’altro, a discapito di quella vita che remava loro contro.


Si sono promessi eterna fedeltà e così è stato, in vita come nella morte.
Gli spettri possono continuare ad amare con la stessa tenacia che avevano avuto in vita?
E quale esistenza devono vivere le anime suicide per amore?
Esiste un lieto fine almeno nella morte?
Un racconto lungo un battito d’ali di farfalla che vi farà pensare a come la vita possa essere ingiusta e crudeli le persone che dovrebbero invece essere la tua
famiglia ma che al contrario agiscono ritenendoti solo una bambola in loro possesso.
Una storia di morte, maledetta dai quegli stessi protagonisti il cui unico sogno era quello di amarsi.
Un testo poeticamente scritto, la cui narrazione scorre veloce come un ruscello in pendenza.
Un piccolo bijoux malinconico ma della cui lettura non vi pentirete.
Peccato che sia così breve, se la scrittrice avesse coltivato maggiormente il suo scritto, sarebbe potuto divenire un’opera meravigliosa.
Assegno al libro:

3 stelle su 5

Dal libro:

- "Sfiorai il suo viso con il mio e gli diedi un bacio mentre le mie lacrime gli bagnarono le guance: era bello anche nella morte, era bello come un angelo caduto."

- "La sua bibbia era caduta, tra le foglie e l'erba, come il profetico segno della caduta di un angelo sulla nuda terra, come l'abbandono del sacro all'imperfetta umanità."

- "Questa è la mia storia, questo è quello che ricordo in questo limbo mentre attendo di trovare la pace, mentre attendo di ritrovare Nicolas."

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