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domenica 25 gennaio 2015

"Chiamami Legione" - Carmine Caputo


Editore SESAT EDIZIONI 
Pagine 364
Prezzo cartaceo 20,00 EURO
Prezzo ebook 4,99 EURO 
Anno prima edizione 2014
Genere: Fantasy 

Le tanto attese vacanze sono arrivate e Ester e Priscilla, due amiche bolognesi con caratteri agli antipodi, si preparano per un viaggio a Corfù. Il programma è facile: noleggiata un’auto, basta scendere a Brindisi per il traghetto ma, quando sbagliano l’uscita autostradale finendo nei pressi di un cimitero a Statte, in provincia di Taranto, alle due giovani accade qualcosa d’inatteso e l’inimmaginabile. Le ragazze, apparentemente scomparse e coinvolte inconsapevolmente in un traffico di rifiuti tossici, vengono catapultate nel regno di Apul, in un futuro remoto arretrato tecnologicamente in cui le persone sono rese irriconoscibili e mutate a causa di secoli di involuzione. Il regno è sconquassato da conflitti interni e in particolare la popolazione di gnomi che le ospita, gli Sparatrapp, teme l’invasione da parte delle orde dei malvagi Mucidi.
Le ragazze, con il loro sapere e la loro forza fisica straordinaria rapportata a quella delle minute e deboli popolazioni, rappresenteranno una vera rivoluzione per il regno che vedrà in loro le messaggere della Conchiglia Rosa. E così, accettato il nuovo singolare destino, Ester e Priscilla si imbarcheranno nell’imponente missione di salvare Apul riuscendo a coalizzare razze e tribù diverse e a riportare fra le popolazioni la voglia di vivere che sembrava perduta.







Questo libro si è dimostrato essere un mix inaspettato di generi letterari.
Quando ho iniziato la lettura, quello che mi appariva sotto gli occhi aveva tutte le sembianze e le caratteristiche di un blando testo di narrativa. In un secondo momento, il suddetto testo, si è trasformato in un giallo promettete, per poi finire col diventare un fantasy dalle sfumature religiose, filosofiche e fumettistiche.
In questo libro si celano le imprese di due ragazze, un’indagine per rapimento e un’avventura che ricorda molto quella affrontata dalla Compagnia dell’anello.
Le protagoniste di questo libro, Priscilla ed Ester, non potevano avere caratteri più discordi. Una del sud con pensieri di sinistra e l’altra del nord con una fede solida in Dio. Una combattiva e concreta, l’altra rispettosa e pacata.
Una storia in cui due ragazze si ritrovano catapultante in un’Italia del futuro, dove la civiltà è scomparsa per lasciare lo spazio a tribù medievali la cui fede è riposta nei personaggi dei fumetti quali Topolino, gli X-man e Dylan Dog.
Una realtà senza tecnologia, con a malapena qualche frutto e verdura per cibarsi. Una nazione le cui razze sono in perenne lotta tra di loro. Una guerra da vincere e il ruolo unico di Messaggere della Conchiglia per le nostre agguerrite protagoniste.
Una trama non innovativa ma ben realizzata. Il dialetto usato in alcune conversazione mi è apparso difficile come se fosse stato in elfico, ma sono sicura che chi mastica il pugliese lo troverà semplice da decifrare.
Trovo che i nomi dei posti e dei personaggi del nuovo mondo siano un pò difficili da leggere e poco armoniosi nel pronunciarli.
Il finale, con la scoperta dell’identità del misterioso uomo incontrato dalle protagoniste in autogrill, mi è apparso un po’ troppo azzardato e leggermente distante dalla storia.
La trama è ben delineata, lo scrittore avrebbe potuto prendersi un po’ più di tempo per descrivere meglio gli eventi e i paesaggi, ma nel complesso, anche se non si tratta di un testo brillante, con particolari colpi di scena o eventi in grado di lasciarvi a bocca aperta, considero questa, una lettura piacevole.
Consiglio questo libro a chi sogna un mondo in cui si prega Topolino e Paperino, a chi ha voglia di un’avventura a base di gnomi ed elfi, e a chi, nonostante tutto, crede nella veridicità di questa frase: “Ama e capirai perché.”
Assegno al libro: 
3 stelle su

Alcune frasi dal libro:

- "E' solo una nostra illusione di terrestri quella di credere che a un momento ne segua un altro, come nodi su una corda, e che una volta che un istante è trascorso, è trascorso per sempre. Kurt Vonnegut"

- "Non era il vento a sospingere la flotta, gli aveva una volta raccontato suo padre, nemmeno il coraggio da guerrieri o l'ardire del capitano. Era il sentimento ineluttabile e invincibile di chi sa che il destino si dipana davanti a sè e non concede un'altra occasione."

- "E' l'emozione che ti rende umana, ed è ciò di te che sopravviverà quando il tuo corpo diventerà cenere."

-"Non è questo il punto Priscilla. E' che non puoi pretendere dagli altri che siano eroi."

- "(...) noi chiamiamo magia quello che ancora non comprendiamo. Quando lo conosciamo, diventa scienza."

- "C'era la vita che gridava al cielo la sua perpetua vittoria sulla morte."

- "In quelle difficili condizioni di vita, costretti da una natura ostile a vivere tra stenti e miseria, con la minaccia incombente di una guerra e lo spettro liberatorio della morte che ti accompagna in ogni momento, tutto quello che ti restava era guardare l'orizzonte."

- "(...) la storia non è una serie di accadimenti che si susseguono. Quello è il passato. La storia è il racconto di una serie di accadimenti che si susseguono, e come tale si presuppone che ci sia un narratore. Senza narratore non c'è storia, e il passato scompare con la memoria dei testimoni."

2 commenti:

  1. Ohh che carino il tuo blog. Complimenti per il tuo modo di scrivere e grazie per la tua opinione. Sono la tua nuova follower.
    Se ti piace conoscere nuovi blogs ti aspetto sul mio.
    Baci: redecoratelg.com
    A presto.

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  2. :/ non saprei.. non mi convince molto!

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